Il tar del Lazio revoca il Daspo a Stefano Puzzer

Hanno revocato il Daspo da Roma a Stefano Puzzer. Quando la notizia è circolata ieri si è pensato a un pesce d’aprile finché a circolare poi è stato il testo della sentenza del Tar.

Non solo il Daspo a Puzzer è risultato dunque irricevibile ma il pesce d’aprile è stato fatto in realtà al ministro Lamorgese, visto che il Tar del Lazio, a cui è giunto il ricorso di Puzzer “Condanna – come si legge – il ministero dell’Interno al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente e le liquida nella misura di euro 1.000,00 oltre accessori di legge”.

Stefano Puzzer si era recato a Roma lo scorso 2 novembre a seguito dei maltrattamenti ai lavoratori portuali da parte della polizia, che li aveva intimati ad andarsene gettando l’acqua a pressione degli idranti sui manifestanti seduti pacificamente per terra in sit in.

Una volta a Roma Puzzer, che vi si era recato direttamente dal momento che nessuno del governo aveva mai risposto in nessun modo nei tempi promessi alle richieste indicate dai portuali contrari a tamponi, green pass e a favore della libera scelta vaccinale (Stefano Puzzer è un vaccinato dichiarato), aveva allestito un banchino e due o tre sedie in piazza per il tempo dei pochi minuti necessari a filmare la sua richiesta prima di togliere tutto, invitando gentilmente il presidente del consiglio e altri a raggiungerlo. Cosa che non è successa.

A presentarsi invece è stata la polizia che ha poi trattenuto in questura Puzzer per 5 ore prima di infliggergli il Daspo di un anno.

Nelle scorse ore è stata resa pubblica la sentenza del Tar del Lazio che ha liberato Puzzer, di cui riporto un estratto: “l’amministrazione non ha formalmente contestato tali risultanze, né ha indicato concrete e significative situazioni di pericolo derivanti dal comportamento del ricorrente, tali da poterne inferire un effettivo potenziale pericolo per la sicurezza pubblica, nelle circostanze di luogo e di tempo che costituiscono la motivazione sostanziale del provvedimento impugnato”.

E poi ancora “né il provvedimento può legittimamente fondarsi sulle sole segnalazioni del ricorrente all’Autorità Giudiziaria ovvero sulla contestazione relativa all’organizzazione di una manifestazione non autorizzata, che – oltre a non essere state accertate in maniera definitiva – non possono da sole sorreggere la misura, in assenza di ulteriori e concreti elementi di fatto che fungano da indispensabili criteri di collegamento spazio-temporale tra le esigenze di prevenzione ed uno specifico territorio (…), con riferimento ad un delimitato periodo temporale di un anno”.

La notizia non è stata riportata solo dai canali giornalistici e dai blog considerati “di parte” o, come qualcuno dispregiamente appella, sbagliandosi per altro, “no vax” ma anche dalle testate ufficiali d’apparato e di sistema.

Personalmente invece io vi invito a rileggere i commenti nei confronti di Stefano Puzzer dei portuali che furono lasciati sul mio profilo quando riportai la notizia e presi le sue difese come cittadino e come lavoratore al fine di indurre tutti, qualsiasi sia la posizione presa, a fare il punto con se stessi e ad abbassare i toni.

Non esiste alcuna ragione politica né amministrativa per ledere la libertà e i diritti costituzionali dei cittadini per bene.

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