“Non esiste ancora un vaccino contro il covid” il professor Leonardo Longo spiega i rischi dei sieri e le incoerenze nella gestione della pandemia

È un accademico e un luminare di fama internazionale nel campo della laser terapia, vanta un curriculum di inestimabile prestigio. Difficile controbattere le sue tesi basate su studi scientifici dimostrati e perfino l’ordine professionale dei medici non lo ha mai contraddetto come ha fatto invece con altri suoi colleghi, anche riguardo a certe sue posizioni sulla campagna vaccinale verso il covid. Secondo il professor Leonardo Longo in questi due anni sono stati commessi gravi errori in tema di pandemia e vaccinazione e anzi, contro il covid «il vaccino al momento non esiste». Il professor Longo ha gentilmente concesso una chiacchierata per KartaCanta, ecco cosa ci spiega.

Professor Longo, andiamo subito al punto, il vaccino anti-covid è valido o pericoloso?
È stato fatto un grosso errore: si considera il vaccino un ricostituente, ma non lo è. Qualsiasi vaccino è un trauma per l’organismo, non un integratore alimentare. Molti vaccini sono utili , alcuni indispensabili, ma vanno somministrati nei modi e nei tempi giusti. Se l’organismo è integro e in grado di reggere il trauma allora il sistema immunitario risponde e fabbrica le difese contro quel microorganismo dato dal vaccino. Se invece non è in grado di fare una cosa del genere perché è fragile, allora un trauma in più è possibile che stronchi letteralmente l’organismo stesso. A quel punto il sistema immunitario non funziona o funziona male e quindi a provocare con l’inoculazione un altro trauma non fai del bene a quella persona, ma la elimini o la rendi invalida più o meno permanentemente. Questo è il concetto di base di qualsiasi tipo di vaccinazione.

Eppure dicono che il vaccino anti-covid protegga dalla forma grave della malattia…
Ecco, specifichiamo: contro il covid il vaccino vero ancora non c’è. Per niente. Perché nessuno di ciò che attualmente viene chiamato vaccino anti-covid risponde alle caratteristiche di base del vaccino secondo la definizione dell’organizzazione mondiale della sanità e del vocabolario di italiano.

Quindi non protegge e non interrompe il contagio…
No. Prima di tutto è tossico e la tossicità di un vaccino è tollerata quando è al di sotto del 2% o poco più. Nel caso di quello contro il covid ci sono articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali accreditate che parlano addirittura del 48%.

E questo chi lo stabilisce?
Lo stabiliscono gli studi di settore, che sono stati fatti e sono ancora in corso per molti vaccini. Quelli della Pfizer, ad esempio, saranno conclusi a dicembre 2023, salvo ripensamenti.

Quindi anche studi della stessa azienda produttrice Pfizer?
Certo, qualsiasi tipo di sostanza che si vuole denominare vaccino è soggetta a studi di settore. Questi studi si fanno prima su animali e poi su soggetti selezionati e si fanno con sistemi che prevedono regole scientifiche e matematiche rigide da rispettare, che invece in questo caso non sono state rispettate.

In che senso non sono state rispettate?
A causa dell’emergenza siamo partiti direttamente dall’inoculare le persone, senza una sperimentazione corretta sugli animali. Inoltre le persone a cui è stato inoculato il siero non sono catalogate né controllate attivamente, per cui il protocollo dei principali vaccini fa acqua da tutte le parti. Quindi qualsiasi tipo di conclusione definitiva, sia positiva che negativa, non si potrà mai trarre: si potranno ottenere solo impressioni cliniche, visti i presupposti sperimentali sbagliati. Magari si scoprirà che i vaccini funzionano ma come possiamo dirlo dal momento in cui il vero metodo scientifico è stato messo da parte? Non c’è stato nulla di scientifico in quanto è stato fatto.

E a vantaggio di chi o cosa?
A vantaggio di questo o quel settore, può essere il discorso farmacologico o politico. Ma l’industria farmaceutica non ha questa grande convenienza a pagare milioni di danni da vaccini. Perché da noi non c’è legge certa e può essere fatta qualsiasi cosa ai pazienti “consenzienti”, ma nei paesi anglosassoni i danni da vaccino invece poi vanno pagati. Credo che si tratti più di un discorso politico. La politica si è inserita proprio a cuneo in questa situazione. Ci sono i morti non solo da vaccino, ma anche quelli che potevano ostacolare la verità e quindi per questo i non sono state fatte autopsie, sono stati cremati subito, per non parlare delle intubazioni sospette in ospedale.

Ci sono molti esempi di questo tipo…
Io stesso ad esempio. Mi sono contagiato frequentando delle persone vaccinate contro il covid, con una variante atipica e mi si è bloccato prima il respiro e solo subito dopo è venuta la polmonite. Portato d’urgenza al pronto soccorso, il protocollo diceva intubazione ma la logica no e i colleghi sono stati molto bravi perché mi hanno messo prima il casco senza dunque intubarmi subito. Sono stato assistito con le terapie giuste per la polmonite che consistono in antibiotici e anticoagulanti e in 8 giorni sono guarito. Perché si guarisce dalla polmonite, se tempestivamente e correttamente curata, sia essa causata dal covid o da altro microrganismo.

Come si fa a far capire alle persone a quali rischi stanno andando incontro?
Il dado è tratto ormai. Il covid non ha fatto tanto danno polmonare quanto psicologico, portando l’80% delle persone, inclusi i colleghi a non ragionare più. Mi rifiuto di credere infatti che soprattutto tra i miei colleghi ci sia tanta ignoranza, preferisco pensare che la loro mente abbia ceduto alla manipolazione. E’ stata fatta tanta confusione ed è stata fatta da professionisti della comunicazione che sono riusciti a manipolare molto bene la mente delle persone. Per quale motivo non riesco a capirlo, se non riconducendolo a una questione di potere sugli uomini.

Alcuni suoi illustri colleghi però sono rimasti lucidi e qualcuno pensa addirittura che questo vaccino, o quello che è, abbia danneggiato il patrimonio genetico umano. Lei cosa pensa?
Che abbia dato uno schiaffo al DNA si è possibile, ma che abbia inquinato la natura umana in modo irreversibile non sono del tutto sicuro perché la natura si ribella sempre quando si tenta di violentarla. In questo preparato denominato vaccino o siero o altro, ormai è dimostrato che c’è di tutto e di più: dal grafene, a proteine spike estremamente tossiche, a sequenze geniche piuttosto discutibili. Peraltro gli esperimenti sul genoma risalgono al 1987 quindi da allora si pensa alla terapia genica come una una grande speranza, ma è solo una speranza, di concreto al momento non è mai stato fatto nulla. Fortunatamente ci sono i rimedi farmacologici che riescono a limitare i danni e poi c’è anche la natura, che aiuta. Con queste iniezioni ci facciamo del male, ma si possono ridurre i danni con farmaci specifici e questa volta si, con la vigile attesa. Poi ci sarebbe la prevenzione dei danni e cioè tutta una serie di casi in cui i vaccini non vanno fatti perché ci sono persone che non li reggono, non reggono il trauma e se ci sono queste condizioni io propongo sempre l’esenzione che poi deve essere sancita dal medico della mutua con l’avallo di una commissione apposita. Ci sono 160 articoli scientifici internazionali su riviste accreditate che hanno dimostrato la nocività di questi sieri, negli ultimi due anni, oltre ai trattati di microbiologia, immunologia e medicina preventiva che sanciscono la stessa cosa. Quindi non è una mia opinione, è un dato di fatto.

E come è stato possibile dunque di fronte alle evidenze scientifiche andare avanti con la campagna vaccinale?
Grazie a dei miei collaboratori e al lavoro di un’ottima ricercatrice e altri volontari in squadra ho oltre 1000 articoli scientifici di riviste internazionali del calibro di Lancet, Nature e non solo, in cui sono catalogati tutti gli effetti collaterali dimostrati, ogni insufficienza e tutto questo lavoro certosino è stato fatto in modo del tutto gratuito e ignorato non solo da molti ordini dei medici ma soprattutto dal ministero. È incredibile. Mi rifiuto di credere che i famosi 250 esperti del comitato scientifico possano aver scritto certi protocolli. Diverse di quelle circolari devono essere squisitamente politiche perché un medico, anche scarso, non può scrivere certe sciocchezze nei protocolli. Credo dunque che molti miei colleghi siano stati indottrinati dai colleghi amministrativi che hanno inserito loro questa paura della morte, del fare del male alla gente e via discorrendo, tralasciando totalmente la medicina. L’altro fondamento della medicina è che se un malato ti chiama, tu devi accorrere immediatamente al suo letto, ma molti medici non hanno risposto nemmeno al telefono dei propri assistiti. Se fai il medico sai che potresti avere a che fare anche con dei malati contagiosi. È follia un ministero che manda a dire di non andare dai malati.

Lei non ha paura di dire queste cose?
Ho un ottimo rapporto con il mio ordine professionale che mi ha sempre sostenuto e protetto, ci muoviamo sulla stessa linea di comportamento, anche in caso di opinioni diverse, che servono a crescere. Ho cercato di seguire sempre i canoni scientifici e mi hanno sempre riconosciuto onestà intellettuale. Non penso di dire cose che possono disturbare qualcuno. Bisogna decidere se seguire la scienza o la politica e io seguo la scienza, quella vera, non quella da televisione. Non capisco i contrasti, le sospensioni e le radiazioni, ma non ho gli elementi per entrare nel merito.

Eppure molti suoi colleghi sono stati sospesi e qualcuno anche radiato...
So che se un medico viene ingiustamente radiato perché fa il medico e le motivazioni della radiazione sono sbagliate il medico deve essere reintegrato e risarcito. C’è stato un reintegro di circa 1000 sanitari in Emilia Romagna a dicembre e sono stati riassunti, pagati gli arretrati e 20mila euro di risarcimento ciascuno. Ho un collega presidente di un ordine che si definisce orgogliosamente un “nazivax” e ritengo molto criticabile questo atteggiamento. Hai una carica e non puoi fomentare le divisioni. Un medico non può essere no-vax, è un ossimoro, ma nemmeno si può pensare di fare vaccinazioni di massa a prescindere. E nel modo scriteriato, inoltre, in cui sono state condotte.

Secondo lei ci sarà un’ inversione di tendenza anche alla luce di questi nuovi studi?
Certamente ci sarà. È solo una questione di tempo. Se andiamo a livello filosofico il bene ha sempre prevalso sul male e quando ci sono cose sbagliate di solito si autoeliminano. Ma qui anche scendendo sul piano prettamente terreno mi pare che i tempi siano già ampiamente maturi per revisionare tutto questo atteggiamento adottato finora.

Quindi anche quello sull’obbligo vaccinale?
Certo! Ma poi va considerata la natura. In qualsiasi epidemia il fattore patogeno non è mai durato più di due anni. Mai. Il covid, quello della polmonite acuta bilaterale interstiziale, non c’è più da un anno. Si è attenuato, anche se manipolato dall’esterno o contorto da vaccinazioni improprie, ma non è più pericoloso. Certo si muore anche di influenza. Un mio paziente è sopravvissuto a 3 cancri e poi è morto d’influenza, ma aveva 103 anni.

Ma gli ordini professionali sono ancora sul piede di guerra contro i professionisti che la pensano come lei…

Molti ordini dei medici stanno revisionando le cose. Forse presi in contropiede ora stanno provando a rimediare agli errori. Molti professionisti che hanno tenuto duro potranno rientrare a testa alta a fare il loro lavoro. Anche il medico no-vax dovrà fare un passo indietro ed aggiornarsi. L’importante è che la politica non entri più nella sanità. Ci sono troppi interessi a cui stiamo assistendo anche in Toscana, per esempio, i medici della mutua vengono premiati se non prescrivono le analisi, così la Asl risparmia: ma il fine è curare il paziente o far risparmiare la Asl?

E la popolazione?
Forse la prossima generazione capirà, la nostra ormai è segnata, non si torna indietro facilmente da una manipolazione mentale come è stata fatta in questa vicenda.

C’è stato negli ultimi mesi un evidente aumento di morti sospette, malori improvvisi e malattie autoimmuni o simili: non si parla mai di correlazione con la vaccinazione anti-covid a mRna, ma è possibile?
È possibilissima. Purtroppo partendo da presupposti di una sperimentazione fatta male non potremo mai dire che c’è o non c’è correlazione, possiamo solo fidarci dei numeri, che non sono scienza, e dire che tra morti improvvise, miocarditi, sportivi che non possono più allenarsi, morti in culla che decuplicate dopo l’introduzione delle 10 vaccinazioni obbligatorie ai bambini volute dalla Lorenzin e soci, gli eventi avversi da eccezionali sono diventati la routine. Perché i bambini meno forti li stroncano se somministri loro 10 traumi tutti insieme. Sono concetti di base che non vengono rispettati.

La medicina tornerà al suo antico valore?
Si, perché io non sono un’eccezione. Molti si sono lasciati irretire per paura o ignoranza da questi saltimbanchi della scienza e della comunicazione. Per non parlare poi delle società di comunicazione il cui compito è quello di rendere popolare o screditare in qualsiasi modo la vittima prescelta o scomoda. Quando tutto questo finirà, la medicina tornerà ad assolvere il suo compito.

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