Chi vince e chi perde con gli elettori antisistema

Dopo due anni di insulti, offese, diritti lesi ricatti e discriminazioni, anche chi era indeciso si è forgiato a dovere.

Risulta dunque quantomeno strana la strategia adottata dai partiti del dissenso, che dovrebbero stare dalla parte di chi è stato offeso, insultato e discriminato dal sistema, che per convincere gli indecisi a votare, li insulta, li offende e in qualche modo li discrimina. 

Francamente i toni censori o talvolta spesso aggressivi di questi candidati dei partiti che si presentano come antisistema (salvo accettare le umilianti regole del sistema) potrebbero anche rivelare più di quanto cercano di nascondere. 

Aggredire, screditare o censurare chi ha un pensiero diverso dal loro è solo una scimmiottatura dei metodi aggressivi, screditanti o censori che il sistema ha adottato in questi anni, specialmente nel tentativo di alimentare  l’odio verso certe categorie, prima tra tutte i non vaccinati. I non obbedienti.

Se i partiti che si presentano come antisistema devono usare i metodi del sistema per convincere la gente allora non può che significare due cose: o lo stanno facendo a posta per stuccare le persone e indurle davvero a non votare oppure non sono “dei nostri” e fanno parte del sistema stesso.

E ciò, a logica, significherebbe che nel primo caso mettono in atto metodi manipolatori e questo già di per sé non è corretto, nel secondo, che potrebbero essere stati dei bugiardi fino a oggi.

In entrambi i casi ne escono con le ossa rotte perché chi ha patito davvero l’inferno di questi due anni, chi non ha ceduto e per questo ha pagato caramente, chi non si è piegato a malattie false, greenpass falsi, vaccini falsi e per questo gli è stato tolto tutto, non ha certamente voglia né di farsi nuovamente manipolare, né di legittimare persone del vecchio o del nuovo sistema. 

Un Paragone che urla in video che chi non la pensa come lui è un deficiente (il senso era quello) e che basta votare qualcuno, chiunque sia, pur di votarli, o un Bianchi che sminuisce chi non vuole votare, o i candidati di altre liste del dissenso che sostengono che chi non vuol votare fa parte del sistema farebbero meglio a moderare i toni. Mica per altro: ma semplicemente perché dovrebbero aver presente che chi è rimasto integro dai tentativi di devastazione psicologica che sono stati inflitti dal sistema non si farà mai più trattar male da nessuno, tantomeno da chi dice di essere stato dalla loro parte finora. 

Che ingenui questi partiti del dissenso, che prima non si sono voluti unire (rischiando davvero a quel punto di vincerle le elezioni, prendendo il voto degli astensionisti, o di fare un buon risultato) e poi hanno usato i metodi del sistema con le persone che, si sa, da brave complottiste hanno imparato come fare le pulci ai candidati, anche a loro. E spesso sanno, sanno molto più di quel che si vede e tacciono solo per decenza. 

I commenti sono chiusi.

Copy link
Powered by Social Snap